Dopo aver lasciato ufficialmente il Partito Democratico e dopo aver dichiarato di non escludere un’altra corsa presidenziale ad un intervista radiofonica, Tulsi Gabbard torna a spaccare l’opinione pubblica con un altro intervento deciso, stavolta nel New Hampshire, durante un discorso in favore di Donald T. Bolduc. Quest’ultimo, veterano come la stessa Tulsi, e generale di brigata in pensione, nonostante si collochi nella destra americana ha trovato intesa con la ex democratica hawaiana per la sua campagna.
L’alleanza tra Tulsi Gabbard e Don Bolduc non ha fatto discutere soltanto per il fatto che i due sono rispettivamente esponenti della sinistra e della destra, ma anche perchè Donnie si è dimostrato in qualche occasione un sostenitore di una riappacificazione con la Russia – posizione che è condivisa anche dalla stessa Tulsi Gabbard – nonchè del “non riconoscimento” della vittoria di Joe Biden, e per netta conseguenza pertanto delle opinioni sul broglio elettorale ai danni di Donald Trump. L’ex Generale della US Army ha definito Tulsi Gabbard in termini piuttosto lusinghieri:
“Tulsi Gabbard è un collega, una agente del cambiamento e una anticonformista dalla mentalità indipendente, sempre disposta a dire la verità al potere […] Non siamo d’accordo su tutte le questioni, ma sono onorato di avere il supporto di Tulsi che condivide la mia opinione riguardo allo status quo è rotto e che abbiamo bisogno di un cambio di direzione”“
Kevin Landrighan, giornalista del New Hampshire Union Leader ha ridimensionato in settimana le affermazioni della deputata hawaiana riguardo ad una “non esclusione da una nuova corsa presidenziale”, dicendo “Tulsi non ha escluso una corsa presidenziale come indipendente, ma non è neanche qualcosa a cui sta necessariamente pensando in questo momento“. Nonostante le parole di Landrighan che – più che smentire l’intenzione in sé, sembrano più dirette a voler chiarire che Tulsi Gabbard non andrà con i Repubblicani – non si può negare che la prima donna induista ad entrare nel congresso stia davvero entrando con veemenza nel dibattito pubblico. Le sue opinioni anticonformiste sono una cosa piuttosto nota sin da quando era una voce di spicco nei Dem, ma voler appoggiare un esponente della destra come Donnie Bolduc; condannare così apertamente gli aiuti militari all’Ucraina; sottolineare così puntualmente la sua ostilità verso le idee progressiste, atee e libertarie sta creando segni tangibili di una spaccatura profonda nella sinistra, basti vedere come una giornalista come Megyn Kelly – ricordata anche per la colossale figuraccia nell’intervista a Vladimir Putin – da sempre detrattrice sia di Putin che di Trump, stia scivolando verso una simpatia (che tuttavia è stata sempre più o meno presente) per Tulsie Gabbard, suggerendole di unire le forze con la repubblicana Noem Kristy, e non è certo l’unica nell’area progressista che sta ampiamente mutando condotta.
Ora; non è certo da escludere che Megyn Kelly abbia utilizzato questi argomenti come una provocazione giornalistica, per andare in avanscoperta e capire se Tulsi Gabbard stia pensando di unirsi ai Repubblicani, ma di certo non si può negare che la storica giornalista per 12 anni su Fox News poi volto di punta di NBC, riesca a contenere con difficoltà una certa simpatia per la Gabbard. In effetti, nel suo show personale (The Megyn Kelly Show) l’ex commentatrice di Fox ha chiesto a Tulsi Gabbard se stesse pensando di buttare “il cappello dalla parte opposta del ring“, ottenendo però soltanto la risposta che – secondo la stessa Gabbard – la fazione Dem è “controllata da ideologi fanatici che hanno abbandonato i principi delle libertà civili e libertà di parola […] collaborando con Big Tech per censurare i loro oppositori“. A tutto questo si aggiungono le parole su Biden che, secondo l’ex veterana di Honolulu presenta delle “comunanze con Hitler“.
L’intervento si aggancia ad un discorso di circa un mese fa pronunciato dal presidente Joe Biden a Philadelphia, dove in sostanza, quest’ultimo definiva in maniera piuttosto scomposta “coloro che hanno votato per Trump sono una minaccia per la democrazia“. Sebbene le parole di Tulsi Gabbard possano sembrare etichettabili dal teledipendente medio – specie molto numerosa in Italia – come una provocazione per imporsi nei media, queste in realtà vanno ben oltre alla semplice “sparata” soprattutto perchè – come sottolineato da lei stessa – questi “pericolosi soggetti” che hanno votato Trump, e che secondo Biden sono assiomaticamente una “minaccia antidemocratica” rappresentano mezza popolazione americana.
“Sono abbastanza sicura che sia Biden che Hitler condividano una “mentalità” di buone intenzioni per giustificare un comportamento autoritario […] nella sua mente, ha trovato un modo per giustificare i mezzi per raggiungere il suo fine. Quindi, quando abbiamo persone con quella mentalità, beh, sai che dobbiamo fare tutto il necessario”.
Lunedi Tulsie Gabbard si unirà ancora a Donald T. Bolduc per altri due appuntamenti di campagna elettorale.
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