2 Fast 2 Furious: Il senso del limite

2 Fast 2 Furious: Il senso del limite

L’odierno senso del limite, o perlomeno quello che sembra colpirci più da vicino, è il senso della mancata misura. Travalicare il proprio limite, è, in qualche modo, la scommessa dell’omo mittete a pensare di quale putulento semine sei stato generato… ma vado a memoria, quindi non fatemi le pulci sulla correttezza dei termini.

Ovvero, l’uomo, creatura divina, tende alla perfezione del creatore. Si sviluppa ed evolve cercando di superare i suoi limiti. Bello, forse non sempre giusto, ma bello. Affascinante, forse l’unica cosa per cui valga davvero la pena di vivere, prima di finire a far da concime per fiori e verdure.

Eppure oggi, il senso del limite, da travalicare trasuda consumismo e capitale. Devi avere più potenza nel cellulare, nel pc, nella macchina, nei dischi di Little Tony, nella moglie, nel figlio militare, nel purcel… Pover purcel!

Insomma è necessario avere sempre un prodotto, un’immagine, un sé, più. Più grande, più – ecco – quantitativamente grosso. Sembra infatti che il limite che si voglia superare è solo quello di capienza, quasi colti da pantagruelica fame, noi cerchiamo denari, onori, sesso e cibo.

pantagruele

Eppure il senso del limite, a me pare altro. Il senso del limite, da sfidare, è travalicare la paura della morte, non vivere per sempre! Anche perché pare che la seconda proprio non ci riesca… E se mai sarà, riuscirà forse a quei pochi che hanno accumulato ricchezze, potenza, ecc. ecc. Insomma, quasi un brutto tiro di un destino cinico e baro.

Ogni vita è un cammino. Per alcuni più burrascoso di altri, per tutti superemozionante. Perché oltre alle gambe c’è di più. Abbiamo cervello, sentimenti, e corpo. Un corpo non d’acciaio, ma nemmeno di cartapesta. Ed ecco allora che quella scintilla del superamento del limite è l’unica vera ragione per vivere.

E non è facile superare i propri limiti.

Un giovane uomo, anni fa, passò ore a giocherellare con la sua armonica. Cercava di fare il bending, una cosa che nemmeno riusciva a sentire bene, mentre ascoltava gli altri. Ma poi, prova e riprova, all’improvviso, fra un intorcinamento di lingua e un soffiare a vuoto, voilà, la meraviglia del possibile, l’unico vero miracolo a cui si possa essere testimoni: il bending avviene.

bending

La conoscenza avviene. Lo scatto mentale avviene. Si cambia leggermente prospettiva, si assapora la diversità nell’uguale, ciò che prima era invisibile agli occhi, ora diventa reale. È l’essenziale.

Il nostro buon Umberto Galiberti, parla spesso del senso del limite dei greci. Interessante. A quanto ho capito egli evidenzia come le cose vadano fatte secondo misura e come essere coscienti dei propri limiti è conditio sine qua non, per una vita sana e retta. Pur non avendo approfondito molto la tematica greca, ho però letto di eroi e cantori, e scienziati e conquistatori. Pertanto credo di non cadere nell’errore dicendo che il senso del limite permette di avvicinarsi a tale limite. Di capire come superarlo, non con balzo repentino, ma con studiata salita della china. O, in un’ottica più di contenimento, del pensiero greco e forse anche più fedele ad esso – cfr. l’articolo linkato – tutto quanto detto permette di stabilire un “nuovo limite”. Che però altro non è che il superamento del precedente. Non mi si tolga la speranza! E il brio di questo mio pensiero che parte dalla saggezza degli antichi per una svolta modernista.

Limiti e sue travalicazioni sono anche il motore dei rapporti sociali sani e il motore dell’evoluzione del nostro Sé  da un punto di vista psicologico. Quello che voglio dire è che il cambiamento di prospettiva, di atteggiamento, e conseguente azioni, il proprio cambiamento, è dettato dalla consapevolezza, o dal rischio, che il superamento di un antecedente limite comporta.

Quindi, amici mie, libratevi e liberatevi! C’è un modo di violenza che vi aspetta là fuori, ma dal letame nascono ancora i fiori

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Sergio Procacci

Esperto di comunicazione e linguistica, è attivo come ricercatore e ufficio stampa. Laureato in Scienze della Comunicazione all'Università di Bologna e in Lingue e Letterature Moderne all'università di Cassino, con un'esperienza in Canada presso la Facoltà di Lingue straniere di Windsor. Parla fluentemente Inglese, Francese e Spagnolo e ha una conoscenza basilare del Russo e del Maltese. Direttore dell'agenzia di comunicazione www.iocomunico.net è candidato maestro e istruttore federale di scacchi per www.ciociariasscacchi.it. Il suo saggio "True Friends. Quando l'inglese non ti inganna", sull'insegnamento della lingua inglese, è edito da ID-DAR Edizioni e disponibile sulla piattaforma Amazon.

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