Beastars così animali così umani

Beastars così animali così umani

Una società di animali antropomorfi dove erbivori e carnivori coesistono pacificamente. È questa la cornice dove si muovo i protagonisti; adolescenti delle superiori seguiti dalla narrazione nella loro quotidianità in un campus scolastico. Questo insolito anime prodotto da Netflix offre molti punti di vista interessanti da cui osservare, da una diversa angolazione, la società in cui viviamo, raccontando  una storia che sa emozionare.

 

L’ambientazione, con animali di varie specie umanizzati, ricorda il lungometraggio Disney Zootropolis, ma le similitudini si fermano qui; se il film del 2016 sceglie la via del facile disimpegno, l’opera, che nasce come manga, dell’autrice giapponese Paru Itagaki compie un lavoro più difficile e adulto. I personaggi vengono caratterizzati in modo approfondito, mentre le dinamiche dei rapporti tra di loro sono strutturati in maniera convincente, senza cedere a facili e piatti stereotipi ed il lavoro è supportato da una narrazione capace di regalare più colpi di scena. La narrazione si apre con l’uccisione da parte di un non identificato carnivoro di un’alpaca, un erbivoro che frequentava il club di teatro della Cherrington High School. Da qui risulta chiaro che gli equilibri che permettono la convivenza in questa società sono alquanto fragili e si rafforza la diffidenza degli erbivori nei confronti dei carnivori, che temono di fare la fine del loro sfortunato compagno. Legoshi, un timido e impacciato lupo grigio, si sente ancora più imbarazzato e la vicenda non può che farlo chiudere ancora più in se stesso, in quanto si vergogna della natura da carnivoro e si sente in colpa per i suoi istinti. Questo contribuisce non poco a renderlo insicuro e sfiduciato nei suoi mezzi. Una notte arriva l’incontro che gli cambia la vita: vede una coniglietta nana e il suo istinto di predatore prende il sopravvento, balza alle sue spalle e la ghermisce con i suoi artigli. Proprio sul punto di affondare la presa, un misto di sensazioni che neanche lui riesce a comprendere a pieno, lo blocca. In un misto di erotismo e tenerezza il suo agguato si trasforma per alcuni lunghi istanti in un abbraccio. La coniglietta si chiama Haru e anche lei, se pur in modo molto diverso, è un’emarginata. Osteggiata dalle altre ragazze perché gelose del suoi successi con i maschi e perché i loro fidanzati le tradiscono con lei, soffre per la condizione ma ciò non scalfisce la sua fierezza. È l’unico membro del club di giardinaggio e trova rifugio dalla solitudine in due cose: accudire con amore i fiori e andare a letto con i “ragazzi”, conscia del suo potere seduttivo e appagata da questo. Sono questi gli unici frangenti nei quali si sente veramente valorizzata.

Legoshi e Haru 1024x572
L’incontro tra Legoshi e Haru

L’altro personaggio principale è il cervo Louis: tipico “figo” della situazione, ammirato e invidiato dai ragazzi e desiderato dalle ragazze, studente modello e attore più brillante del club di teatro, dove anche il lupo è impegnato: anche se inizialmente solo come anonimo tecnico delle luci. Il goffo lupo è affascinato dal carisma del cervo e si guadagna la sua fiducia facendogli dei favori e preservandolo dagli scontri fisici con compagni facinorosi a mo’ di guardia del corpo. L’elegante Louis, a tratti arrogante, è tuttavia un erbivoro che dentro di sé ammira la possenza dei carnivori, proprio quella che mette in imbarazzo l’imbranato canide. Proprio il principesco ruminante è il primo a notare che dietro all’opaco compagno ci sono delle fulgide capacità che rimangono represse (insieme agli istinti predatori che si sforza di controllare), tanto che, mettendolo spalle al muro, gli chiede significativamente: “Perché non accetti la tua forza?”.

Louis e Legoshi
Louis e Legoshi

Attraverso un gioco degli equivoci Legoshi successivamente scopre che tra Louis e Haru c’è una relazione, questo però lo aiuta a trovare chiarezza nei suoi sentimenti e allo stesso tempo lo spinge a uscire dall’ombra dell’amico, si crea così una sorta di triangolo amoroso. A rendere la situazione ancora più intricata ci pensa l’arrivo di un altro personaggio: la bella, energica e determinata lupa Juno, innamorata di Legoshi ma che, a differenza sua, è perfettamente a suo agio con la propria natura di carnivora e decisa a contendere a Louis il titolo di “beastar”, una sorta di rappresentante d’istituto. Il candore caratterizza il protagonista e, anche quando comincia a passare all’azione stanco di starsene chiuso a osservare gli eventi da un angolo, si trova ancora a fare i conti col suo senso di colpa derivante dalla non accettazione del suo istinto di carnivoro.

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Juno

 

 “Diventa chi sei”.

 

È questo il messaggio che accomuna il pensiero del scrittore e filosofo Ralph Waldo Emerson, del filosofo Friedrich Nietzsche e lo psicanalista Carl Gustav Jung, ponendo le sue radici più antiche nel

“conosci te stesso” di Socrate:

conosci la tua natura,

accetta pienamente te stesso

portando alla luce le tue ombre e quindi

esprimi te stesso portando a compimento il tuo potenziale.

 

Il politically correct e i malsopiti pregiudizi occupano un ruolo importante: come spesso accade nelle società umane, la forza del non detto esprime la portata di qualcosa di cui l’ufficialità non può far menzione per non turbare l’ordine precostituito, così come alcuni pregiudizi negati resistano con tutta la loro forza. Il mercato nero, un luogo circoscritto dov’è ancora possibile vendere carne, rappresenta il compromesso sottaciuto ma accettato da tutti per permettere alla società di coesistere, dove istituzioni e malavita trovano un oscuro punto d’incontro. Questa “zona d’ombra” rappresenta anche il primo vero contatto con il torvo e crudo mondo degli adulti per gli studenti, con cui anche l’inflessibile Rous (alla quale era già legato da un ricordo doloroso che ancora lo segna) impara che dovrà misurarsi. Passo decisivo da compiere se vorrà portare avanti le sue ambizioni di successo in società. Sentimenti, passioni e voglia di realizzarsi, narrati attraverso una dettagliata introspezione psicologica senza disdegnare nemmeno energiche scene d’azione. Sono questi gli ingredienti esplosivi di una storia originale e avvincente.

Beastars
Beastars

 

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David Sciuga

Si è laureato con lode prima in Lettere Moderne poi in Filologia Moderna presso l’Università degli Studi della Tuscia. Successivamente ha conseguito il Master di II livello in Management presso la Bologna Business School. La sua tesi di laurea magistrale “La critica della civiltà dei consumi nell’ideologia di Pier Paolo Pasolini” è stata pubblicata da "OttoNovecento", rivista letteraria dell'Università Cattolica di Milano, ed è tuttora disponibile sul portale spagnolo delle pubblicazioni scientifiche Dialnet. Da giornalista pubblicista ha lavorato per il Nuovo Corriere Viterbese e per diverse testate locali, inoltre è anche blogger e critico cinematografico. Ha collaborato con il festival teatrale dei Quartieri dell’Arte e con l’Est Film Festival, di cui è stato presidente di giuria. Come manager di marketing e comunicazione ha lavorato per STS Academy, agenzia di formazione di security e intelligence. Il suo racconto "Sala da ballo" è stato incluso nell’antologia del primo concorso letterario nazionale "Tracce per la Meta". Successivamente è stato premiato con il secondo posto al Premio Internazionale di poesia “Oggi Futuro” indetto dall’Accademia dei Micenei. È stato moderatore di conferenze di geopolitica dove sono intervenuti giornalisti di rilievo nazionale. L'animal fantasy "Due fratelli" è il suo primo romanzo, pubblicato con la casa editrice Lulu.com, a cui segue il romanzo di formazione "Come quando ero soldato". Collabora con il web magazine "L'Undici". Parla correttamente l'inglese, possiede elementi di francese e tedesco.

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