Viaggio con Teju Cole per scoprire noi stessi negando noi stessi

Viaggio con Teju Cole per scoprire noi stessi negando noi stessi

Il viaggio è negazione, ricerca e riscoperta di se stessi ad un livello superiore di consapevolezza. L’esperienza in Svizzera di Teju Cole raccontata a fil di penna ed osservata dall’obiettivo di una macchina fotografica. [I Parte]

 

Viaggio…quanti di noi sognano di votare la propria vita all’esplorazione di spazi lontani e confini remoti. Quanti di noi sognano di svolgere un lavoro diverso da quello usuale e quotidiano. Molti giovani si buttano nel cinema, si improvvisano scrittori e perseguono l’ideale del successo artistico. Fumettisti, attori, registi, poeti, fotografi, pittori, designer. Molti studiano e si applicano in discipline particolari sperando di poter trasformare le proprie passioni nel proprio lavoro.

Molti di noi avrebbero voluto essere degli artisti, qualcuno ce l’ha fatta, altri ancora non perdono la speranza. Alcune volte capita, però, che ti svegli in una terra lontana. Figlio di una regione povera e dura da domare, come la Nigeria, ti ritrovi in viaggio; ti ritrovi in viaggio verso il successo, in giro per il mondo.

Ti scopri ad assaporare il gusto delle tue passioni, delle quali incessantemente ti nutri. Ti ritrovi ad essere uno scrittore ed un fotografo di successo che viene pagato da una meravigliosa istituzione culturale di Zurigo, la Literaturhaus, per metterti in viaggio. Tutto spesato e con tanto di cospicuo stipendio a seguito, con l’unico onere di fare al meglio quello che più ami; quello per cui sei nato.

Il tuo viaggio, dall’altra parte del mondo, viene finanziato da chi ama il tuo stile artistico e incisivo. Devi solo documentare la tua esperienza , scrivendo e fotografando. Questo è accaduto allo scrittore e fotografo di origini nigeriane Teju Cole.

Il viaggio di Cole in Svizzera è stato per lo scrittore di Lagos (Nigeria) un’occasione di crescita artistica e spirituale. Dal profondo della sua enorme cultura Cole parla del desiderio di andare lontano da casa, per ritrovarsi in luoghi remoti. Unico spirito ad animare Teju Cole quello del viaggio, unico scopo esplorare. Conoscitore di varie lingue, Cole identifica questo spirito di ricerca ed esplorazione con la parola tedesca Fernweh.:”voglia di girovagare”.

Il fascino della lingua tedesca è che ogni singolo termine è in realtà un romanzo. Il vocabolario tedesco è  come un meraviglioso esperimento conoscitivo ed esplorativo. Esso riassume in ogni singola parola porzioni dello scibile umano e le regala agli studiosi, ai letterati e ai curiosi attraverso il filtro di interessanti spunti di riflessione. Parlare del viaggio attraverso la metafora di citazioni dalla lingua tedesca è un po’ come viaggiare due volte, ed uno come Cole lo sa bene.

Lo scrittore e fotografo nigeriano, percorrendo la Svizzera evoca implicitamente, e dietro le righe, un altro concetto caro alla cultura tedesca, quello di Patria: Heimat. Letteralmente potremmo tradurre Heimat come la “Patria bagnata dal sudore della fronte dei nostri avi, che vi lavorarono, e dal sangue degli uomini che l’’anno difesa in battaglia”. Il viaggio rompe il legame con la terra, il viaggio è negazione, il viaggio è sacrificio.

Georg Wilhelm Friedrich Hegel, filosofo tedesco a cavallo tra Settecento ed Ottocento, parla della negazione come di un viaggio catartico verso il raggiungimento e la conquista di un livello superiore. Come l’idea astratta si neghi nella realtà sensibile, per poi tornare in se stessa, trasformata ed evoluta nello Spirito Assoluto, così l’uomo vero vive ogni giorno per negare se stesso e ricercare la sua crescita esistenziale.

Nasciamo nella famiglia, ci neghiamo nella società civile e ci ritroviamo uniti nello Stato. Questa istituzione rappresenta quel momento di unità identitaria che ci ricorda che siamo degli uomini. Ci neghiamo nella vita di tutti i giorni per scoprire cose nuove; tornare sui nostri passi ed imparare dai nostri errori. Il viaggio è negazione.

L’avventura che vive Cole è negazione perché è scoperta. Un viaggio ci fa dimenticare quello che siamo per poi lasciarcelo ritrovare con un livello di consapevolezza in più.

In una società che sembra smarrire se stessa in un incessante ritmo di continua trasformazione, viaggiare realizza l’ideale umano della ricerca. esplorare  rappresenta flessibilità e dinamismo, confronto e crescita, evoluzione e conservazione.

Bibliografia

  • Internazionale, speciale sul viaggio numero di Luglio/Agosto 2016
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Alessandro Gatti

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